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L’INVECCHIAMENTO del corpo inizia dal momento del concepimento.
Tutti, nessuno escluso, assistono a questo processo che parte nel momento un cui iniziamo ad "abitare" il nostro corpo.
I tessuti e gli organi mano a mano che cresciamo, si attivano, si sviluppano, maturano e nella seconda metà della vita iniziano a perdere elasticità, reattività e il ricambio cellulare avviene sempre più lentamente.
È vero è un fenomeno naturale e spontaneo, ma di certo molto può essere fatto per “decidere” il modo e il tempo in cui tutto questo avviene.
Ecco perché è importante conoscere bene come funzioni e gli strumenti attraverso i quali puoi rallentare al massimo gli effetti dell’invecchiamento a tal punto da avere quasi la sensazione di arrestare il processo.
Uno degli aspetti che più di tutti lo rende possibile è la corretta ALIMENTAZIONE.
Questa naturale reazione del corpo è connessa all’attività del tuo sistema immunitario.
In pratica si auto-difende da tutto ciò che resta inutilizzato e che, ad esempio, va incontro ad ossidazione o irrancidimento.
Il sistema immunitario lo rintraccia, lo riconosce come “nemico” e innesca una serie di reazioni ad esso avverse volte a neutralizzare i suoi effetti patogeni.
Scopo della infiammazione è isolare gli “invasori”, combatterli (virus, batteri o traumi fisici), richiamando nella zona interessata un “esercito” di globuli bianchi e rossi che li disattivano per poi permettere ai tessuti di riparare il danno e ripristinare l’equilibrio.
Quando parte il processo infiammatorio?
Quando ti tagli, ad esempio, la reazione infiammatoria ha immediatamente luogo: essa introduce i globuli bianchi, per assicurarsi che i batteri patogeni vengano uccisi, e le piastrine, per prosciugare il sanguinamento e chiudere nel tempo la ferita.
Un intervento rapido, efficace e soprattutto naturale, anche se spesso accompagnato da rossore, gonfiore e dolore.
Inizia, produce gli effetti riparativi e termina: una reazione di breve durata, una risposta forte a un’aggressione, che poi rientra.
È questo la modalità in cui l’INFIAMMAZIONE ACUTA agisce.
I problemi iniziano quando alcuni cibi, potenzialmente difficili da essere metabolizzati, riescono ad oltrepassare le difese del corpo (che hanno sede soprattutto nell’intestino) e a arrivano nel sangue.
Qui creano una condizione di disturbo, producono caos e mandano in confusione il sistema immunitario.
Come descritto sopra, se il fenomeno è circoscritto a sporadici eventi, l’intervento attivo di anticorpi e globuli bianchi blocca tutti gli effetti patogeni che ne conseguono.
Ma cosa accade se questa circostanza si ripete ogni giorno oppure diventa sistemica e perdura nel tempo?
La reazione diviene cronica e generalizzata, esso produrre cellule “anti-estranei” che iniziano a colpire ogni cosa ritenuta pericolosa, anche sostanze che normalmente non sarebbero dannose.
Un’azione che coinvolge e stimola continuamente l’azione del nostro sistema immunitario.
Mentre l’infiammazione acuta inizia rapidamente e generalmente scompare in pochi giorni, l’infiammazione cronica può durare mesi o anni, in conseguenza alla mancata eliminazione della causa e all’esposizione ripetuta all’agente infiammante.
Una cattiva alimentazione, stress, uno stile di vita sedentario, ad esempio, possono essere motivo d’infiammazione cronica.
Il sistema immunitario non si occupa solo di difendere il corpo.
Esso RIPARA e MANTIENE in salute gli organi e permette a tutti i processi biochimici di avvenire in maniera efficace e completa.
Prova ad immaginare adesso cosa accadrebbe se il sistema immunitario fosse continuamente occupato a difendere il corpo dalle aggressioni.
Esso non avrebbe più la forza necessaria a svolgere tutte queste operazioni di manutenzione ordinaria e l’intero sistema si logora.
Ma c’è di più: una condizione di infiammazione cronica e generalizzata è un processo graduale, che procede per lungo tempo in modo quasi SILENZIOSO.
Non è facile prenderne consapevolezza perché, spesso, si mostra in una moltitudine di piccoli aspetti isolati, che sono difficili da collegare tra loro.
Alcuni segni sono legati al PESO, alcuni sono, invece, relativi a piccoli e grandi disturbi dei singoli organi (SINTOMI).
Chiaramente esistono (e fortunatamente funzionano) anche le buone notizie: cioè che in qualunque momento, indipendentemente dal grado di danno prodotto e dal livello di infiammazione, puoi invertire il processo e raggiungere un miglioramento.
Ovviamente prima intervieni meglio è!
Come riconoscere i “segnali” di un sistema infiammato?
Lo studio dell’infiammazione cronica è “un campo emergente, è un nuovo concetto di medicina”.
Fino ad oggi la medicina moderna si concentrava sul trattamento dei sintomi, non sulla radice della causa di un problema.
Possiamo anche definire l’infiammazione cronica come quello stato sistemico “alterato” che tende a farci invecchiare più velocemente.
Questa nuova visione si avvicina molto ai concetti espressi per migliaia di anni dalle medicine antiche orientali:
La dottoressa Tanya Edwards, direttore del Center for Integrative Medicine della Cleveland Clinic, scrive:
“l’infiammazione cronica è ora riconosciuta come la base di un numero significativo di malattie e alcuni alimenti, anti-infiammatori e antiossidanti, aiutano a ridurre i danni da essa causati.
Essa si configura come un processo che definisce le basi per la patologia e, in oltre, gioca un ruolo fondamentale nel far sì che alcuni geni, che predispongono a determinate malattie, si attivino“.
La dottoressa ha dedicato tutta la sua carriera agli effetti dello stile di vita sulle malattie.
Ha attirato l’attenzione della comunità scientifica grazie alle sue nuove visioni che legano lo stato di salute di un individuo al suo corretto stile di vita, nel quale le abitudini alimentari fanno da discriminante.
È grazie a riflessioni come quelle della dott.ssa Edwards che la comunità scientifica e medica hanno iniziato a considerare come i cambiamenti di stile di vita radicali possano influire positivamente sull’espressione genica.
La dott.ssa Edwards sottolinea che alcuni alimenti anti-infiammatori e antiossidanti aiutano a ridurre i danni causati dall’infiammazione e uno tra i più importanti ed efficaci è proprio il Ghee.
Questo, come puoi leggere qui, è un importantissimo elemento costituente le pareti cellulari e migliorando nettamente il “dialogo” tra il loro interno e il loro esterno.
Aiuta da una parte a nutrire e riparare i tessuti e dall’altra a liberarsi dalle tossine.
Se consumato correttamente e regolarmente, all’interno di un regime alimentare equilibrato, il Ghee può diventare davvero uno dei migliorI presidi di lunga vita di cui si possa far uso.
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